di Ilde Rampino
1) Cosa l’ha spinto a scrivere questo libro?
L'idea di esplorare le mie idee e scoprire, in loro, nuove prospettive. Il desiderio di creare un mondo immaginario e di far rivivere determinati personaggi, vogliosi di esprimere emozioni e condividerle con il lettore. Inoltre, durante la scrittura di questo libro, ho sentito il desiderio di riunire personalità importanti della storia in una sorta di contesto paranormale, fedele ad una fantomatica teoria del complotto. Il viaggio Dantesco che inizia il personaggio principale ha risvegliato, in me, vibrazioni che solo il sommo poeta poteva facilmente destabilizzare. Lo stesso fremore mi ha permesso di proseguire e portare a termine l'opera.
2) Quale messaggio intende trasmettere alle generazioni più giovani?
Di essere grati quanto amorevoli, gentili e compassionevoli verso gli altri, a partire da se stessi. Vorrei esortarli a non sottovalutare l'importanza dell'istruzione. Conoscere per saper riconoscere, approfondire la curiosità. Mantenere sana la mente per non cadere nel tranello di una società in grado di piazzare trappole ovunque.
3) Il mistero e l’inconoscibile possono costituire un mezzo per veicolare sensazioni nuove, in che modo, secondo lei?
Il mistero e l'inconoscibile possono evocare nuove sensazioni: curiosità, meraviglia e fascinazione. Nello specifico, l'inconoscibile può essere fonte di ispirazione per l'arte in generale, permettendo di scoprire idee nuove e creare opere capaci di mantenere alto il proprio valore nel tempo. Il mistero può essere motivo per superare inamovibili ed immutabili convinzioni, ampliando le prospettive della mente.


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