1)COSA L’HA SPINTA A SCRIVERE QUESTO LIBRO?
Ho, fin dalla gioventù, avvertito l’utilità di prendere appunti per esigenze varie. Con il passare del tempo ho, poi, sentito l’esigenza di allargare l’orizzonte comunicativo a persone che, magari non conoscevo direttamente, ma che avevano interessi e sensibilità affini; ho cominciato così a pubblicare articoli su varie riviste, soprattutto scientifiche e pedagogiche. Successivamente ho pensato di mettere insieme una buona parte degli scritti e di tentare l’avventura di un libro; si trattava di temi ambientalistici, biologici, didattico-sperimentali, ma non solo; ho pensato di utilizzare anche scritti diversi, in prosa o in versi, di contenuto biografico, da me vissuti contemporaneamente alla mia attività professionale, comunque, per finalità metodologiche, ho raggruppato il lavoro in due parti. Mi ha confortato in questa mia scelta il pensiero del filosofo Aldo Masullo* : le culture non sono due ( umanistica e scientifica) ma una sola.
*Aldo Masullo in Premio di Poesia “Città di Napoli” CEARC 1992, pag.16-17.

2)QUALE MESSAGGIO INTENDE TRASMETTERE ALLE GENERAZIONI PIU’ GIOVANI?
Ho cercato di coinvolgere i miei alunni in attività di ricerca prendendo ispirazione dal “Metodo Montessori” e affidando ad ogni ragazzo compiti stimolanti e adeguati alle sue capacità. Soprattutto, ho fatto norma di vita quanto il compianto preside Giuseppe D’Errico
(che Dio l’abbia in gloria) ebbe a scrivere nel 1986 a proposito del Progetto Passaggio dei Giovani alla Vita Attiva: “..invero i Progetti, per nobili e utili che siano, trovano nella loro stessa realizzazione la loro logica conclusione, ma lo spirito nuovo di creatività e d’invenzione, di analisi e di studi che essi suscitano resta e non muore, identificandosi con il volto più vero della vita che nel divenire trova il suo essere, nel coraggio di operare la sua speranza più forte, nel domani che si annunzia il significato più valido di ciò che è stato” . La mia aspirazione è che questo mio volume sia lo stimolo per i giovani (ma anche per i meno giovani) ad andare avanti nella ricerca e nella conoscenza.

3)PENSA CHE I RICORDI POSSANO COSTITUIRE LA BASE PER UNA RIFLESSIONE INTERIORE E IN CHE MODO?
Ci sono momenti nella vita in cui ci si ferma a riflettere sul da fare: si scruta l’orizzonte e, magari, si dà uno sguardo al passato. È mia convinzione che le seguenti parole di Luis Sepúlveda, scrittore e patriota cileno, siano dense di verità: “Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro”. Nel mare tempestoso d’incertezze e di riflessioni interiori i ricordi, con i loro punti fermi, hanno la funzione di far tenere dritta la barra nella navigazione della vita.