1) Cosa l’ha spinto a scrivere questo libro?

Avevo intenzione di raccontare storie e pian piano sono arrivate anche le testimonianze dei familiari dei reduci e di chi invece ha perso la vita nel corso dei due tragici conflitti mondiali. Per me, questo mio primo libro, è uno scrigno ricco di tesori che si chiamano memoria. 

2) Quale messaggio intende trasmettere alle generazioni più giovani?


Il messaggio è diviso in due aree tematiche. La prima è quella legata al discorso della memoria e del ricordo da tramandare per evitare che possa accadere di nuovo una guerra su scala globale o quasi. La seconda è dedicata alla riflessione verso la pace che deve essere, oggi più che mai, una nostra priorità.

3) Cosa ha provato a contatto con la sofferenza che i soldati esprimono nelle
lettere?

Tantissimi sentimenti. Il dolore dei familiari che non avevano risposte dai propri cari e che mai li avrebbero più rivisti in vita, E’ stato tutto molto toccante ed in me il senso di pietà è stato quello che maggiormente è cresciuto, al di là di ogni singolo schieramento impegnato nei teatri di guerra.