Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

Quale messaggio intende trasmettere alle generazioni più giovani?

L’infanzia può essere il volano per una diversa interpretazione della realtà, secondo lei?

 

1)    Storie per bambini svegli nasce dall’esigenza di elaborare il lutto di mio nonno, a cui è dedicata l’opera. Dopo la sua perdita ho sentito il bisogno di lasciarlo andare con il mio unico mezzo a disposizione: la scrittura. Sono tornata bambina e ho scritto per lui una favola. Essa poi è stata di grande ispirazione perché mi ha fatto comprendere che potevo parlare ai bimbi e ai grandi per veicolare messaggi importanti, dare il mio contributo attraverso l’inchiostro e il foglio bianco. I racconti, presenti all’interno dell’opera e illustrati da Stella Forciniti, vengono alla luce con la speranza di poter usare la scrittura per fare del bene, portare il lettore – sia adulto che piccino – nel mondo delle emozioni per elaborarle ed esperirle.

2)    Il mio libro si presta a dare più messaggi perché anelavo a trasmettere i miei valori. Insegno alle bambine ad amare sé stesse e a non credere che il loro valore derivi dall’altro o dal principe azzurro; spiego ai grandi che è importante cercare rapporti sani, di reciproco sostegno e privi di malsana cattiveria; ricordo che la vita è spesso segnata da lutti e dolori, ma questo non significa che non si possa vivere con gioia e godere della sua luce. Storie per bambini svegli è un inno alla consapevolezza e speranza.

Sì, ne sono convinta. I bambini sono la nostra più grande risorsa per il futuro e io ho molta fiducia in loro. Se insegniamo loro il rispetto e l’empatia – se li guidiamo all’importanza della lettura – saranno un giorno capaci di creare bellezza. Noi adulti abbiamo il dovere di essere ala che protegge, ma anche guida consapevole e saggia, che li direziona lungo una strada giusta, una realtà diversa, in cui tutti possano costruire il proprio sentiero.