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Nata a Foggia il 12 luglio 1973, Simona Pedicini si è laureata in Letteratura Latina Antica Greca e Latina con una tesi sulla figura dell’Anticristo. Ha conseguito una specializzazione in Studi storico-religiosi e antropologici sulla morte e il lutto nel Sud Italia, in Studi sulla mistica femminile di epoca barocca e sulla Storia dell’anatomia sul corpo femminile sempre di epoca barocca. Ha inoltre incentrato le sue ricerche sulla Scienza bibliologica cinque-seicentesca e sulla Storia della Tanatologia con particolare interesse per il rapporto tra Chiesa, fine vita e storia della medicina in epoca controriformistica approfondendo l’analisi della storia della dissezione sul corpo sacro femminile. È specializzata in Studi sulla Sacra Sindone. Lavora come tanatoesteta, tanatoprattore, cerimoniere funebre, svolgendo inoltre per privati e agenzie di pompe funebri corsi di formazione in tanatoestetica e in cosmesi funeraria. Cerimoniere funebre, ha celebrato commiati laici in cerimonie private. Ad aprile 2023 ha pubblicato il suo primo romanzo Morte per grazia ricevuta, Fandango edizioni.
Per evadere da una vita domestica costrittiva – un padre autoritario che la punisce rinchiudendola nella “stanza del silenzio” e una madre che vive solo nell’adorazione dei suoi figli maschi e nel culto di un misterioso Bambinello di cera – Sofia cerca l’amore altrove e lo rivolge, fin dall’infanzia, a una strana “creatura” che con i genitori frequenta la sua famiglia.
Insieme vivono ore felici: quelle delle fughe all’alba per raggiungere Marechiaro e stringersi al ritorno nell’odore di alghe, di scogli, di rocce bagnate dal mare; quelle dei giochi folli nel Regno, la stanza dai mobili rosa: lì danzano tra nuvole di talco, sono un Re e una Regina nel loro personalissimo paradiso, si truccano, si travestono, si strappano e si scambiano il cuore, invocano la libertà di poter amare; lì i due protagonisti magici si liberano della propria identità.
Tutto è possibile in quel cerchio-mondo dove non esiste legge, il mondo della festa dove il tempo ordinario si annulla, creazione allo stato puro.
Almeno fino a quando un giorno, come nella più crudele delle fiabe, qualcuno mette fine a quell’armonia separandoli brutalmente, interrompendo un gioco indicibile che ha a che fare con la nascita di un bambino celeste. L’incanto dell’immaginazione si spezza.
Un canto all’amore impossibile, impastato di egoismo, possesso e sangue. Una storia di carne, di passioni e di ossessioni, di vita e di morte. Una vicenda di donne che con rabbia e con dolore, con gioia e con forza scelgono chi essere e vogliono il proprio destino. Un inno alla libertà. Una scrittura potente e innovativa, cinematografica e teatrale per un romanzo che vuole essere un omaggio al cinema, al teatro napoletano, alla lingua napoletana. Un libro di santi, di fascinazione per i riti e per il sacro, di profonda devozione alle Madonne. Un’opera che è una litania che canta la fede come luogo d’amore puro.
Un esordio potente, empatico e rivoluzionario, feroce e poetico, ambientato in una Napoli che nessuna modernità potrà mai scalfire.
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